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HOMENewsCentri estivi Auser Cremona 2025: emozioni, relazioni e comunità in azione

Centri estivi Auser Cremona 2025: emozioni, relazioni e comunità in azione

05 agosto 2025

Cinque settimane, quattro comuni, 225 bambini, 12 educatori, 21 animatori adolescenti e una rete attivata che ha unito enti pubblici, parrocchie, associazioni di volontariato, cooperative e famiglie: i centri estivi organizzati da Auser Provinciale di Cremona nei Comuni di Bonemerse, Malagnino, Stagno Lombardo e Casalbuttano si sono conclusi con un bilancio molto positivo, fatto di relazioni autentiche, crescita educativa e partecipazione comunitaria. 

Sono state cinque settimane di grande responsabilità nei confronti delle famiglie e della comunità – afferma Donata Bertoletti, presidente di Auser Provinciale di Cremona – e anche quest'anno abbiamo confermato che la modalità dell'offerta Auser, che intreccia formazione, divertimento e regole, funziona davvero”.
Il modello proposto da Auser prevede la presenza di educatori professionisti affiancati da adolescenti tra i 14 e i 18 anni, alcuni dei quali, dopo anni da partecipanti e divenuti maggiorenni, hanno assunto un ruolo attivo nella gestione dei gruppi dei più piccoli.
Ai ragazzi abbiamo affidato veri compiti educativi – racconta Donata – e per la prima volta quattro di loro, ora maggiorenni, hanno gestito direttamente alcuni gruppi. Il risultato? Responsabilità, entusiasmo e una consapevolezza crescente delle proprie capacità”.

Si tratta di un’esperienza pensata e strutturata per intrattenere e allo stesso tempo per educare al rispetto, alla solidarietà, all’ascolto e al volontariato. Non a caso, a ogni bambino è stato consegnato il simbolico attestato di "Volontario del Sorriso”.

Il filo conduttore di questa edizione è stato il mondo delle emozioni: i bambini sono stati accompagnati a riconoscerle, esprimerle e condividerle attraverso laboratori di danza, sport, disegno, attività in lingua inglese e percorsi di educazione emotiva.
Tra i progetti più significativi citiamo, ad esempio, il laboratorio con gli asini dell’associazione Orecchie Viola APS (su Instagram: @noiegliasini), condotto dalla psicologa e psicoterapeuta Laura Vernaschi, specializzata in interventi assistiti con gli animali: “Abbiamo proposto tre incontri – racconta Laura – due con i bambini, per imparare ad avvicinarsi correttamente all’animale, e uno con le famiglie. L’asino non è un mezzo di trasporto, è un compagno di viaggio che ci aiuta a rallentare, ad ascoltare e a osservarci meglio, dentro e fuori. Con i più piccoli – continua – abbiamo lavorato sull’aspetto emotivo, mentre con i più grandi abbiamo attivato anche la parte cognitiva, coinvolgendoli in esercizi di collaborazione e riflessione. Il lavoro con l’asino stimola abilità trasversali e favorisce la consapevolezza di sé e degli altri attraverso l'ascolto attivo e l'attenzione al contesto”.

Il successo dei centri estivi 2025 è anche frutto di una rete ampia e ben strutturata. Oltre alla collaborazione con le quattro amministrazioni comunali coinvolte, è stato prezioso il supporto delle parrocchie (in particolare a Malagnino, Casalbuttano e Bonemerse), delle associazioni di volontariato e sportive del territorio e della Protezione Civile, sempre presente e disponibile.
Un importante contributo è arrivato anche da Teatro Itinerante con Fabrizio Caraffini, educatore esperto in formazione di adolescenti e servizio civile, che ha accompagnato tutti e quattro i centri, curando la preparazione degli animatori e contribuendo all’organizzazione delle feste finali. “Collaborare con professionisti come Fabrizio e realtà come Orecchie Viola ci ha permesso di costruire un’offerta educativa di qualità – sottolinea Donata Bertoletti – che mette davvero al centro la persona e crea occasioni di crescita per tutti, grandi e piccoli”.


La progettazione educativa di Auser Provinciale di Cremona riprenderà in autunno con le attività che coinvolgono adolescenti e giovani adulti.
Il primo appuntamento sarà il 15 novembre, con la prima assemblea della Bottega delle Idee, un laboratorio partecipato dove i giovani potranno proporre e realizzare nuove attività per sé e per la comunità. “Noi adulti dobbiamo dare fiducia, ascolto e responsabilità ai ragazzi – conclude Donata – e i risultati ci mostrano ogni anno che, se messi nelle condizioni di esprimersi, i giovani sanno costruire cose meravigliose. Noi siamo solo lì, pronti a sostenerli”.