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HOMENewsTavola rotonda sulle case di comunità: dall'indagine Auser Lombardia-Mario Negri all'appello istituzionale

Tavola rotonda sulle case di comunità: dall'indagine Auser Lombardia-Mario Negri all'appello istituzionale

18 maggio 2023

Auser Lombardia ha organizzato una tavola rotonda sulle case di comunità, tema rivelatosi di grande attualità anche nel contesto delle recentissime elezioni amministrative.


All’evento, moderato dalla giornalista Chiara Milani, sono intervenuti Giuseppina Dantino (Responsabile Welfare e Salute di Auser Lombardia), le ricercatrici Paola Mosconi (Laboratorio di ricerca per il coinvolgimento dei cittadini in sanità - Dipartimento di Epidemiologia Medica) e Barbara D'Avanzo (Laboratorio di Valutazione della Qualità delle Cure e dei Servizi) in rappresentanza dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS, Valeria Negrini (Portavoce Forum Terzo Settore Lombardia), Mauro Guerra (Presidente Anci Lombardia), Fulvia Colombini (Presidente Auser Lombardia) e Domenico Pantaleo (Presidente Auser Nazionale).

L’incontro si è tenuto durante i lavori della Conferenza di Organizzazione di Auser Lombardia (Milano, 16 e 17 maggio 2023), per offrire ai delegati provenienti da tutta la regione un’occasione di riflessione a tutto tondo sull’importante riforma della sanità territoriale lombarda.


La tavola rotonda è stata aperta dal videomessaggio di Elena Lucchini (Assessore alla Famiglia, Disabilità e Pari Opportunità di Regione Lombardia), che ha ben spiegato cosa si intenda per case di comunità, quale sia la situazione attuale in Lombardia e come le associazioni come Auser possano contribuire all’integrazione dei servizi per migliorare la qualità della vita di tutti i pazienti, perché la cittadinanza non ha età.

· Il videomessaggio dell’assessore Lucchini è disponibile qui


Subito dopo Giuseppina Dantino ha spiegato come sia nata la collaborazione tra Auser Lombardia e l’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS, che ha già prodotto un’interessante ricerca: “Avevamo letto e condiviso il documento «Un modello operativo per la realizzazione e il funzionamento delle Case della Comunità» a cura di Angelo Barbato, Livio Garattini, Alessandro Nobili e Giuseppe Remuzzi, perciò nei primi mesi del 2022 abbiamo contattato il Dipartimento Politiche per la Salute dell’Istituto Mario Negri per valutare possibili collaborazioni. L’interesse comune per l’attuazione della Missione 6C1 del PNRR, con particolare riguardo all’individuazione e messa in funzione delle Case della Comunità, così come previsto dal DM 77/2022 e recepito in Lombardia con la legge regionale 22/21, ci ha portato a chiederci se i cittadini fossero a conoscenza dei cambiamenti in atto e quali aspettative avessero nei confronti dei nuovi servizi. È nata così l’idea di elaborare un questionario online per raccogliere dati da parte della cittadinanza, a partire dai soci e dai volontari Auser lombardi. Il progetto è stato, quindi, presentato ed approvato dal Comitato Etico Istituto Carlo Besta IRCCS”.

Da quel momento si è passati alla fase operativa: “Nei mesi di dicembre 2022 e gennaio 2023 è stata condotta l’indagine online su conoscenze, opinioni e aspettative rispetto alle Case di Comunità, a cui hanno risposto 1066 volontarie e volontari Auser – riassume D’Avanzo -. Circa la metà dei rispondenti conosceva la riforma che istituisce le Case di Comunità, il cui senso e scopi venivano identificati per lo più in modo corretto. Il 55% delle persone indicava l’accessibilità alle cure come l’aspetto più importante su cui le Case di Comunità potevano portare miglioramenti, una percentuale simile riteneva che i servizi specialistici fossero quelli più utili da introdurvi. Una netta maggioranza dei rispondenti preferivano una diffusione capillare di strutture di piccole dimensioni e la gestione pubblica delle Case di Comunità. La partecipazione attiva a momenti di co-progettazione e condivisione era stata estremamente sporadica, benché apprezzata dai volontari. L’indagine ha consentito di identificare le aspettative e i bisogni di una popolazione relativamente anziana e attiva sul territorio, offrendo spunti utili sia ai decisori per la progettazione e la comunicazione, sia alla comunità dei soci e volontari Auser per quanto riguarda la loro visione del sistema sanitario e delle politiche di salute. Auspichiamo a breve una diffusione ampia di questi risultati e un allargamento dell’indagine ad altre associazioni”.

La ricerca, una volta elaborati tutti i risultati, diventerà una pubblicazione scientifica.


Mauro Guerra, presidente di ANCI Lombardia, ha osservato che la sfida consiste nell’unione tra la risposta indispensabile delle prestazioni sanitarie e le risorse di cui abbiamo capito di avere bisogno in pandemia: “La lezione ricevuta è parlare di politiche della salute e del benessere, che implicano l’integrazione con i servizi. Non bastano ospedali ed eccellenze, servono servizi di prossimità e l’integrazione tra sistema sanitario e sistemi sociali, aumentando le possibilità di accesso e decentrando la presa in carico tra sanitario e socio-assistenziale. Le case di comunità saranno solo muri, se non ripartiremo dal basso per dislocare persone, contenuti e relazioni. Siamo ancora in tempo, se riprendiamo la questione da questo punto di vista. Ci auguriamo che Regione si metta a disposizione per ragionare su una rete complessiva. Il ruolo dei Comuni, in rete, è co-programmare cosa si voglia e si possa fare: è una grande sfida e una straordinaria occasione, perché grazie al PNRR ci sono tante risorse disponibili”.


Valeria Negrini provoca con intelligenza, sottolineando come l’accessibilità alle cure sia un diritto che deve essere indipendente dall’età, dal sesso, dalla religione e… anche dal posto in cui si abita: “Il Forum del Terzo Settore chiede che le case della comunità siano davvero prossime al bacino d’utenza e possano essere dunque radicate e “abitate”. Prevenzione, cura e sostegno devono viaggiare di pari passo ed è indispensabile il contributo delle associazioni, che hanno competenze qualificate e conoscono profondamente i bisogni del territorio”.

È un dato di fatto, i volontari conoscono davvero i bisogni nome per nome: “La riforma del Terzo Settore è giusta e il legislatore riconosce un ruolo pubblico all’associazionismo, che contribuisce al bene comune – commenta Fulvia Colombini -. Potremo realizzare tutto questo e avvantaggiarci dell’opera dei volontari e della mobilitazione delle energie civiche se si troveranno di comune accordo le modalità per un finanziamento strutturale dell’associazionismo, in modo da rendere stabili i suoi servizi e rafforzare le strutture organizzative. Auspichiamo di poter aprire un confronto tra le istituzioni, il Forum e noi di Auser”.


Reti sociali stabili, che con collaborazioni strutturali rispondano ai bisogni sempre crescenti della popolazione, sono al centro anche dell’intervento di Domenico Pantaleo, presidente di Auser Nazionale: “Le case di comunità nascono per andare verso la medicina territoriale, ma sono solo un tassello del sistema: bisogna aggiungere per forza di cose la telemedicina e la riorganizzazione dei medici di base. Il sistema deve essere inclusivo e deve puntare sulla prevenzione, l’Italia è il fanalino di coda dell’Europa in questo senso. E poi, qualcuno che porta il paziente alla casa di comunità ci deve essere e qui il tema non è Auser, ma proprio le reti sociali”.

Auser Lombardia continuerà dunque, insieme alle sue 430 associazioni locali affiliate, a chiedere alla Pubblica Amministrazione - a tutti i livelli: Regione, Ats, Asst, Distretti, Ambiti, Comuni – un confronto costruttivo ai tavoli della co-progettazione e co-programmazione per realizzare l’indispensabile obiettivo del welfare di prossimità.