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L'ISTITUTO NEUROLOGICO BESTA E AUSER LOMBARDIA INSIEME PER IL PROGETTO BIENNALE "TAPAS IN AGING"
L'ISTITUTO NEUROLOGICO BESTA E AUSER LOMBARDIA INSIEME PER IL PROGETTO BIENNALE "TAPAS IN AGING"
28 marzo 2019
Il progetto durerà due anni, è finanziato da Fondazione Cariplo; avrà un approccio innovativo e multidisciplinare, coinvolgerà 500 persone over50 e tra gli obiettivi c’è la stesura di linee guida per le amministrazioni pubbliche
Tapas in Aging: il gustoso acronimo sta per Time and Places and Space e riassume in sé l’oggetto dell’analisi del progetto biennale, finanziato da Fondazione Cariplo, di cui è capofila la Fondazione IRCCS - Istituto Neurologico Carlo Besta e di cui è partner Auser Regionale Lombardia.
Il tempo, l’ambiente (inteso come risorse e relazioni) e il luogo in cui si vive sono determinanti per un invecchiamento sano e attivo e TAPAS mette in campo ricercatori, volontari e un protocollo esclusivo e validato per esaminare in tutta la Lombardia quanto le specifiche sopra indicate incidano sul benessere e sulla qualità della vita degli over 50, al fine di elaborare e proporre linee guida su come creare un ambiente inclusivo nell'invecchiamento.
La novità principale consiste nel cambio di prospettiva: l’ambiente non è sinonimo di luogo, bensì indica le persone con cui ciascuno ha l’opportunità di interagire, le risorse a disposizione e le modalità di utilizzo del tempo. Le relazioni che saranno prese in considerazione dai ricercatori saranno sia reali (incontro diretto tra le persone) sia virtuali.
“I Social Network - osserva Matilde Leonardi, neurologa di fama internazionale e dirigente medico presso IRCCS - costituiscono una delle due dimensioni del capitale sociale: la dimensione strutturale e la dimensione cognitiva, che si riferisce al grado di fiducia che una persona ha verso le altre persone o verso le istituzioni. È stato notato che livelli più elevati di fiducia generalizzata e di partecipazione nelle relazioni sono stati associati a livelli di autovalutazione di salute maggiori”.
Fare rete è un investimento sul futuro: Auser ha strutturato in questo modo la propria organizzazione e ha fatto sì che le persone potessero a loro volta entrare in relazione, migliorando sensibilmente il livello di benessere.
“La telefonia sociale ha caratterizzato Auser fin dalla sua fondazione – precisa Rosa Romano, responsabile della progettazione di Auser Regionale Lombardia -, ora la videotelefonia è un ulteriore superamento delle frontiere, in particolare quelle invisibili della solitudine che riducono la visione del mondo e sul mondo. Consente di creare legami a tutte le età: le piazze virtuali agevolano l’instaurarsi di nuove relazioni e stimolano inoltre l’autostima e la cura di sé, perché all’audio uniscono l’immagine”.
TAPAS porta verso l’abbattimento delle barriere, fisiche e sociali, che attualmente caratterizzano la condizione e la visione dell’anziano.
“Lo stereotipo che oggi racconta l’anziano riduce la percezione esterna ma anche l’autoconsapevolezza delle potenzialità – spiega Ersilia Brambilla, presidente di Auser Regionale Lombardia – e non a caso Auser è impegnata nella promozione dell’invecchiamento attivo e di successo. Ad esempio, gli anziani adeguatamente supportati sono in grado di integrarsi nella realtà tecnologica e si rendono conto che si tratta di strumenti che li avvicinano alle persone affettivamente importanti per loro, come i figli o i nipoti che lavorano e vivono lontano. Ne sono testimonianza le tante persone iscritte ai corsi di Auser per imparare a utilizzare smartphone, tablet e pc”.
L’intero progetto si rifà all’approccio bio-psicosociale sviluppato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità che intende l’invecchiamento come “un processo di ottimizzazione delle opportunità relative alla salute, partecipazione e sicurezza, allo scopo di migliorare la qualità della vita delle persone anziane”.
Dopo una fase di formazione mirata, coordinata dagli esperti della Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta, 12 giovani ricercatori intervisteranno, nelle diverse sedi Auser lombarde, un totale di circa 500 persone over 50.
I dati raccolti verranno elaborati in collaborazione con un sociologo, per comprendere quali siano effettivamente le determinanti del benessere e stilare, per gli amministratori pubblici, delle linee guida innovative sulla creazione di un ambiente inclusivo per la gestione dell’invecchiamento in termini di strutture, infrastrutture e servizi.