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HOMENews"ZONA ROSSA, TI ASCOLTO": COLLOQUI TELEFONICI GRATUITI CON VOLONTARI, PSICOLOGI E COUNSELOR

"ZONA ROSSA, TI ASCOLTO": COLLOQUI TELEFONICI GRATUITI CON VOLONTARI, PSICOLOGI E COUNSELOR

27 marzo 2020
In questi giorni sono diverse le ragioni che possono scatenare emozioni con cui non è facile convivere: ecco perché un gruppo di volontari, psicologi e counselor ha creato "Zona Rossa, ti ascolto", un servizio gratuito di ascolto e consulenza attivo 7 giorni su 7, dalle 6 del mattino a mezzanotte, e dedicato a chi si sente solo in casa, ha stati d'ansia, dubbi o paure.
Per contattare il servizio è possibile telefonare, oppure inviare un messaggio WhatsApp o un sms ai numeri indicati sulla locandina o inviare una e-mail a zonarossatiascolto@gmail.com

Esiste anche una pagina Facebook (https://m.facebook.com/zonarossatiascolto) dove sono pubblicati brevi ed efficaci video con esercizi di rilassamento veloce.

Nel gruppo di professionisti disponibili c'è anche la psicologa Chiara Tenconi, collaboratrice di Auser presso gli Alzheimer Cafè: "Un colloquio può durare dai 30 ai 45 minuti ed è gratuito, per permettere a chiunque l'accesso al servizio - sottolinea -. È possibile, nel caso ci siano problemi di privacy legata alla presenza di altre persone in casa, chiedere di essere richiamati in una determinata fascia oraria".
Occorrono, infatti, grande attenzione e delicatezza in situazioni particolari come può essere quella dei caregiver: "Chi, in questa contingenza che non permette di uscire di casa come prima, sta prestando cure a una persona malata di Alzheimer può correre diversi rischi, oltre al burn out - spiega Chiara Tenconi -. Per un familiare che non abbia seguito corsi di formazione può essere davvero complesso, il vissuto di solitudine aumenta anche perché si fa fatica a parlare con i medici che sono l'abituale punto di riferimento. Ad esempio, stando chiusi in casa il fenomeno del wandering, cioè la pulsione della persona con demenza a girovagare, è difficile da ricondurre ad altro comportamento, così come non è facile la spiegazione delle norme igieniche necessarie a contrastare il contagio da coronavirus. Bisogna dunque inventarsi dei rituali per lavare le mani e trovare delle strategie per mantenere le distanze di sicurezza; suggerisco di evitare il più possibile di tenere la televisione accesa su programmi che parlino dell'emergenza sanitaria, sentire certe notizie a ripetizione e vedere persone mascherate può causare situazioni deliranti".

La tecnologia viene in aiuto, in questo momento storico ancora di più: "In tutti gli Alzheimer Cafè abbiamo attivato i gruppi WhatsApp con i parenti, che mi chiedono consigli per i disturbi comportamentali e possono entrare in contatto tra loro e confrontarsi. Percepire la vicinanza è di grande aiuto. Per i malati che non adesso non possono vedere figli, nipoti o persone a loro care è importante anche solo sentire la voce di chi amano, un messaggio vocale può essere di grande aiuto".

La psicologa ringrazia pubblicamente i volontari Auser: "Sono l'elemento centrale, sono loro i primi che chiedono alle persone come stanno e che le rassicurano. Oltre a ciò, appartenere alla rete Auser li rende facilitatori per dare informazioni utili per la consegna dei pasti, dei farmaci e per altro supporto. Grazie, è importante far sapere che ci siamo".