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bonus per cambio televisore
Ecco le regole inerenti il bonus per il cambio del televisore.
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Auser Volontariato di Brescia
via Folonari n.7
tel. 030-3729386
email: auser@cgil.brescia.it
Relazione al X congresso di Auser Brescia
Buongiorno a tutti e benvenuti a questo X Congresso dell’Auser provinciale di Brescia , ringrazio gli ospiti che hanno inteso accoglier il nostro invito , le delegate e i delegati delle istanze territoriali e ringrazio il Sindaco del Comune di Brescia on. Del Bono per averci concesso l’utilizzo di questa splendida sala ricca di storia e di memoria di una città e di un territorio che molto hanno dato all’Italia e all’Europa .
Bresciani sono stati eminenti statisti quali Zanardelli e un Papa forse tra i più importanti e innovativi della storia della Chiesa come Paolo VI .
Noi tutti nel nostro piccolo stiamo vivendo un momento storico importante di transizione verso un mondo nuovo , un passaggio non facile che ha subito negli ultimi anni delle profonde accelerazioni impresse dal riscaldamento globale del pianeta che ha aggravato e aumentato in frequenza gli eventi climatici avversi , dallo svilupparsi in brevissimo tempo di una pandemia mondiale , dovuta al virus Sars cov-2 ,e soprattutto dalla messa in evidenza delle carenze di un sistema economico basato sullo sfruttamento delle risorse e delle persone.
Modello economico che trae le proprie risorse energetiche per la produzione industriale e agricola dall’utilizzo di energie derivanti per la gran parte dai combustibili fossili (per altro destinati a esaurirsi nel breve periodo e che sviluppando anidride carbonica hanno un forte impatto sul clima e sulla qualità della vita a partire dall’aria della città in cui viviamo .
Tutto questo è stato amplificato da fenomeni quali la deforestazione, ma anche lo sviluppo dei paesi emergenti sempre più affamati di energia per le loro produzioni industriali , quali la Cina , L’india, il Brasile.
La Cina come sviluppo di gas serra ha superato gli stessi Stati Uniti utilizzando ancora enormi quantità di carbon fossile per alimentare le proprie centrali elettriche.
Solo con l’arrivo del nuovo Presidente Biden , sembra che gli Stati Uniti inizieranno una vera politica di riduzione delle emissioni dannose, poco per altro si è fatto anche in Europa per arrivare a una vera transizione energetica in tempi rapidi
A tutto questo si somma la crisi del sistema economico che ha messo in evidenza la necessità di adottare nuovi modelli di sviluppo e di tutela della popolazione a partire da quella anziana e più fragile.
In Italia soprattutto sarà necessario procedere con estrema urgenza , avendo quasi un terzo della popolazione con più di 60 anni, siamo dopo il Giappone il paese più vecchio al mondo.
Ricordiamo che la popolazione anziana è quella che ha la più alta percentuale di sviluppo di malattie croniche.
Patologie altamente invalidanti che portano in molti casi e in breve tempo alla non autosufficienza delle persone .
Nella ricca Lombardia la cura di queste patologie assorbe da sola il 70% del bilancio regionale della sanità, circa 11 miliardi di euro dei 18 disponibili.
Nonostante questo le patologie croniche hanno ridotto di ben 5 anni l’aspettativa di vita utile degli italiani rispetto alla media europea.
La Pandemia è intervenuta ulteriormente a peggiorare le condizioni di vita avendo inciso profondamente sull’aspettativa di vita complessiva.
L’ha ridotta di 1,5 anni negli ultimi due mettendo a nudo le carenze di un sistema sanitario come quello lombardo basato principalmente sulla cura ospedaliera e quindi della fase acuta e che ha mancato di potenziare le cure territoriali, (che assorbono comunque il 51% delle risorse sanitarie regionali) ma che hanno modelli di risposta non più adeguati alla cura di patologie a forte impatto socio-sanitario e assistenziale .
E’ quindi necessaria in questa fase una forte mobilitazione delle coscienze e delle persone perché diventino protagoniste delle scelte che questo Paese e l’intera Europa dovranno fare nel breve periodo .
Scelte che condizioneranno non solo il nostro futuro, ma soprattutto quello delle nuove generazioni .
Infatti penso non sia più possibile che si demandi a pochi decisori, agli interessi economici ,di dettare le priorità dello sviluppo economico e della convivenza civile .
So però quanto sia complicato far nascere una nuova coscienza sociale , ma la presenza di tanti giovani in piazza in questi giorni a Milano che rivendicano il diritto di decidere del loro futuro, mi dà un po' di speranza in più.
Per questo penso che l’ Auser nel suo insieme , per le istanze che rappresenta e per l’ambito territoriale nel quale opera , debba contribuire e a dar vita a questo rinnovato impegno a fianco dei giovani e delle persone diversamente mature per il rilancio dei principi che da sempre uniscono le persone che le fanno libere, solidali e soprattutto capaci di scegliere il proprio futuro.
Nel periodo della pandemia è emersa la capacità di Auser attraverso le sue ALA territoriali di far fronte ai bisogni delle persone , di quelli conosciuti, ma anche di quelli di nuova emergenza; come garantire per esempio l’accesso alle vaccinazioni.
L’ Auser nel suo insieme, e non userò più il termine Ala, perché penso che Auser sia un soggetto unico capace di fare sinergia e collaborare per la soluzione dei problemi.
Lo ha dimostrato facendo fronte comune per rispondere alle forti e pressanti richieste venute dal territorio provinciale .
Cercando di creare nuove forme di contatto coi cittadini, di rispondere ai bisogni almeno delle persone più fragili, di mantenere la rete di relazioni, e si è messo inoltre a disposizione delle istituzioni.
Per questo esprimiamo un forte riconoscimento alle volontarie e ai volontari che hanno permesso questa capacità di operare anche in tempo di pandemia creando le condizioni per realizzare molti risultati positivi.
Ricordiamo per esempio le 2000 persone accompagnate ai centri vaccinali grazie alla cooperazione delle sedi territoriali e alla condivisione con le strutture ospedaliere , soprattutto con gli Spedali Civili di Brescia .
Dare continuità a queste azioni, sperimentare ed ampliare a nuove attività capaci di rispondere ai bisogni dei cittadini anziani e fragili è l’impegno principale che Auser intende assumere in questo Congresso.
Ci impegneremo anche sull’ invecchiamento attivo per favorire un miglior inserimento delle persone anziane nella società.
Gli anziani non sono infatti un peso da sopportare, ma sono invece una risorsa, la base di un nuovo welfare che vede coinvolta l’intera società solidale .Già oggi lo sono, rappresentano la prima vera risposta per la gestione dei figli delle giovani coppie.
I genitori ma più spesso i nonni , hanno in carico l’accudimento dei nipoti.
Sono loro a fare il trasporto a scuola o sono a carico loro molte delle incombenze che derivano dal dover allevare un figlio comprese le visite dal pediatra o non di rado le udienze a scuola.
Una recente ricerca dell’istituto Besta ha stabilito uno stretto legame tra lo stare in salute e fare volontariato.
Ovvero mantenersi attivi e fare del bene , le due cose insieme risultano un’ottima medicina in grado di prevenire i processi di invecchiamento precoce salvaguardando le persone dalla depressione , uno dei mali del nostro tempo e ancor di più dalle patologie invalidanti quali l’Alzheimer.
Auser è inoltre impegnata anche nei Piani di zona per realizzare politiche di contrasto alla povertà partendo sicuramente dalle donne, spesso anziane e sole.
Abbiamo poi come attività principale Il trasporto sociale, è da sempre punto di forza di Auser , in nostro biglietto da visita , che ci consente di aiutare molte persone accompagnandole fare le visite per la prevenzione ea quelle necessarie per curarsi.
Ma le aiutiamo anche a rimanere integrate nella realtà del loro territorio, a fare la spesa in autonomia, a essere soggetti sociali a far parte di un gruppo, a condividere emozioni e ricordi .
Pensiamo però di migliorarlo ulteriormente questi aspetti promuovendo la parte relazionale.
Vogliamo promuovere ancor di più il servizio di compagnia telefonica per chi ne ha bisogno e su richiesta o su indicazione dei servizi sociali o dei medici di base.
Favorendo se possibile l’inserimento nelle altre attività di Auser ludiche o culturali.

Pensiamo anche di potenziare la nostra presenza presso le RSA in funzione di animazione e relazioni con gli ospiti.
Vogliamo anche collaborare per la prevenzione delle possibili infezioni da covid monitorando per esempio l’accesso alle strutture.
Per contrastare l’invecchiamento, per rimanere attivi più a lungo promuoveremo con ancora maggior impegno la formazione, la cultura, il gioco, i lavori creativi, la pratica delle conoscenze acquisite, lo sviluppo dei propri interessi, la socialità, i viaggi.
Vogliamo anche favorire l’incontro con altre culture alternando lo studio con la permanenza in quelle realtà .(Il Presidente della Repubblica ci richiama in questi giorni a non avere degli orizzonti troppo limitati , qui all’Auser ci devono solo limitare un pochino).
Occorre rafforzare ed ampliare l’offerta di formazione sui temi della sicurezza , della salute e degli stili di vita partendo dai nostri volontari .
Bisogna spingere perché le istituzioni facciano dell’apprendimento permanente una strategia per il benessere dei cittadini e per la coesione sociale.
In questo ambito si muovono anche le attività delle Università della terza età e delle altre APS che promuovono corsi di formazione a partire da quelli dell’apprendimento della lingua italiana ,
La non conoscenza della lingua è il primo muro da abbattere per una vera integrazione ( in un periodo in cui di muri se ne costruiscono troppi noi vogliamo fare esattamente l’opposto)
Vogliamo però anche continuare a promuovere i gruppi di cammino, il ballo, i corsi per imparare gli strumenti musicali e in questo Amelia ci mancherà moltissimo.
Amelia credeva fermamente in un Auser impegnato anche nella vita di tutti i giorni oltre che sui grandi temi della vita politica mi diceva spesso “ L’Auser deve avere un proprio pensiero autonomo ma deve poterlo esprimere ed essere presente , l’Auser non sono solo i viaggi”
,Noi vogliamo raccogliere questa eredità e questo impegno che va inteso e come un processo che porta alla cittadinanza attiva che risulta strettamente interconnessa con le attività delle ODV, e che ci è utile anche nell’ottica di reclutamento di nuovi volontari di cui abbiamo un’assoluta necessità.
Un’altra importante area di intervento di Auser riguarda la cura del territorio, dell’ambiente, la fruibilità e qualità di vita dei nostri comuni( posso dire , sono troppi e troppo piccoli , andrebbero promosse le fusioni il più celermente possibile , usciamo una buona volta dagli orizzonti troppo stretti) .
Abbiamo appena aderito a un progetto per la creazione di un parco alberato dentro la città.
Abbiamo partecipato attivamente alla campagna estiva di sorveglianza dei parchi verdi di Brescia, per dare uno spazio possibilmente più fresco e accogliente ad anziani e ai bambini, perché potessero frequentarli in piena sicurezza.
Le azioni in questo campo servono a riportare attenzione sui beni comuni, a ricostruire legami di solidarietà e coesione, a produrre cultura civica e dell’ambiente.
Fondamentale impegnarsi sul fronte del dialogo e della solidarietà fra generazioni, per questo Auser partecipa al progetto con il servizio civile , ma a presto farà partire un progetto con il Time to care, dove 4 giovani attiveranno iniziative e corsi di alfabetizzazione informatica su tutta la provincia rivolto alle persone anziani e fragili e con uno sportello di pronto intervento per quegli ostacoli dovuti alla mancata conoscenza della strumentazione tecnologica ( dal cambio del medico di base , alla prenotazione di una visita specialistica)
Anche nel nostro territorio si va affermando da tempo una società sempre più multietnica e multiculturale. Come Auser partecipiamo attivamente con nostri volontari al progetto in Questura collaboriamo con le realtà multiculturali e multirazziali che operano a Brescia e molte sono le persone che operano presso Auser provenendo da queste realtà.
Auser da tempo si occupa anche di molti altri disagi sociali dando ospitalità a volontari che provengono dai lavori socialmente utili , dalle strutture di protezione per le donne , dalle comunità di cura .
Presso di noi trovano comprensione, aiuto , amicizia e perché no anche la possibilità di tornare a sorridere .

La riforma del terzo settore pur con i suoi limiti porta maggiore chiarezza sulla identità delle organizzazioni e del volontariato e l’Auser dovrà fare molto velocemente un profondo processo di trasformazione per poter meglio rispondere ai nuovi bisogni e con la sua rete e la sua trasparenza di comportamenti diventare per questo punto di riferimento per altre associazioni locali.
Soprattutto la riforma ha introdotto nei principi un nuovo modello di partecipazione. Attraverso il metodo della co-progettazione e co-programmazione vorrebbe aprire alla partecipazione dei cittadini, attraverso il volontariato, per la individuazione dei bisogni e la condivisione delle azioni necessarie. A questa scelta, che dovrebbe essere vincolante per le istituzioni l’Auser ha inteso dare il proprio contributo, infatti insieme alle reti del terzo settore ha posto la questione di un regolamento unico di partecipazione e trasparenza degli atti al tavolo di coordinamento dei PDZ e che abbia come elemento caratterizzante la pari dignità di ruolo tra i soggetti partecipanti.
Il rapporto con le istituzioni, va però ulteriormente migliorato anche se con lodevoli eccezioni ( Auser ha superato la crisi dovuta al Covid proprio grazie a questa collaborazione che si è tramutata in un aiuto vero e concreto sia da parte del pubblico ( Comune di Brescia ) che del privato lo Spi e la Fondazione Aiutiamo Brescia Sono stati entrambi questi soggetti per noi fondamentali, ma molti sono stati i comuni che hanno inteso rinnovare la collaborazione con le nostri sedi territoriali dando così seguito all’aiuto alle persone anziane e fragili e siamo convinti che in futuro concretizzeremo anche le collaborazioni già attivate con la CGIL .
Buona la collaborazione con l’ATS di Brescia , abbiamo infatti partecipato come capofila al Piano Caldo e siamo nella cabina di regia per il Covid con Croce Rossa e Caritas.
Lo stesso dicasi della collaborazione con gli Spedali Civili con cui abbiamo operato per facilitare l’accesso delle persone anziane e fragili al centro Hub vaccinale della Fiera , ottimizzando tempi e percorsi soprattutto nel momento in cui era necessario rompere il muro dell’apatia e della confusione che molti mas media avevano contribuito a creare ed amplificare .

In questo periodo si sono però evidenziate anche alcune carenze, per esempio per quanto riguarda la medicina territoriale , mancano diversi medici di base indispensabili per garantire la continuità di cura.
Manca in alcuni comuni piccoli un’adeguata assistenza sociale
l’ALER ,forse per le difficoltà economiche, è risultata spesso inadempiente per abbattere le barriere architettoniche che sono negli edifici gestiti da questo istituto . Molte sono infatti le persone che rimangono chiuse in casa a causa delle barriere strutturali che ne limitano fortemente la mobilità.
Ma di questo vi parlerà in maniera più approfondita dopo di me l’architetto Cretti del Sav con cui abbiamo iniziato una forte collaborazione e che spero si concretizzi ancor di più in futuro.

Occorre quindi riprendere l’impegno per un profondo cambiamento in campo sanitario e sociale nella presenza sul territorio. Anche la concretizzazione delle case della salute previste nel processo di riforma della legge regionale sulla sanità, potrebbero essere un passo importante in questa direzione sempre che le stesse siano pensate a mio avviso solo come un ente pubblico.
L’idea di ulteriormente privatizzare anche questa parte della sanità credo peggiorerà ulteriormente un sistema già per molti aspetti zoppicante .La cosa sarebbe ancora più grave se a soggetti privati fosse anche data la funzione di gate Keeper ( ossia il controllo di accesso al sistema ) perderemmo completamente il controllo del governo della spesa.
Ciò che chiediamo alle istituzioni si realizzerà però solo se la gran parte del terzo settore saprà muoversi in sintonia e con la coesione necessaria.
Fondamentale e quindi la rete di rapporti con le altre associazioni, anche a livello locale Auser potrà svolgere un ruolo primario in questo “progetto sociale” solo se saprà riprendere e sviluppare la propria capacità di rappresentanza, migliorare la sua organizzazione e il suo insediamento, accrescere le sue competenze e la sua cultura politica.
Tenuto conto delle difficoltà registrate nell’ultimo anno e che hanno visto molte attività ferme e chiuse per le norme anti- covid , consideriamo comunque buoni i risultati finora raggiunti sul tesseramento , che ha in questi giorno visto una nuova ripresa con l’apertura delle attività culturali già in essere e di quelle appena approntate, ma pensiamo di riuscire anche a migliorare prima della fine dell’anno.
Ma la vera forza della nostra organizzazione sono le volontarie e volontari. Sono loro l’anima e il cuore dell’associazione .
Sono però insufficienti rispetto alle richieste che riceviamo.
Occorre perciò mettere in atto una forte campagna di reclutamento, sia attraverso messaggi mirati sui mezzi di informazione( vedi la campagna nazionale) che la condivisione di obiettivi e progetti da realizzare a livello locale .
La formazione è però il vero punto di svolta deve essere mirata a migliorare la qualità dei servizi erogati , in sicurezza e con il rispetto delle persone che si rivolgono a noi .
Per questo i corsi cogli istruttori del 112 o i fisioterapisti e gli autisti della Fondazione per migliorare la formazione dei nostri volontari o la scheda di accesso qualificato che abbiamo indirizzato alle RSA e che ci dovrebbe fornire informazioni utili alla tutela delle persone trasportate.

Tutto questo Ci deve far fare un vero salto di qualità nel brevissimo periodo .
Sarà Importante inserire anche momenti di verifica verso l’utenza con questionari sulla customer satisfaction.
Con gli utenti dovrà essere anche sottoscritto un patto di cooperazione.
Nel caso di un incidente stradale vediamo frotte di avvocati arrivare per convincere l’utente a diventare nostro nemico a pretendere rimborsi o comunque risarcimenti spesso non dovuti , ma che ci costringono a pagare prezzi assicurativi costosissimi e a essere in causa a difenderci per una attività resa in piena gratuità e autonomia .
Ora tale situazione generata anche dalla situazione di fragilità economica di molte persone che noi assistiamo e che vengono convinte a possibili e facili guadagni, rischia nel breve e medio termine di porre un forte limite alle attività di trasporto sociale.
Prima che questo succeda e con la collaborazione e la supervisione del Comune e delle strutture interessate va costruito a mio avviso un patto di non conflittualità fatto nel rispetto della persona trasportata , ma anche nel rispetto del volontario e delle associazioni.

La funzione di direzione, coordinamento, supporto che svolge Auser territoriale è importantissima e basilare. La riorganizzazione di alcune Ala, l’acquisizione di risorse e progetti, la guida nella gestione e nelle normative, la promozione di nuove attività, sono lì a dimostrarlo. Ma le risorse finora sono state appena sufficienti e sono scarse per ciò che ci sarebbe bisogno. E’ giusto, come è stato fatto, di fronte alle difficoltà introdurre meccanismi di solidarietà interna quali per esempio un fondo comune di rischio , ma è necessario dar vita a tutti i livelli ad una campagna di raccolta fondi basata sulla capacita di mostrare i benefici per le persone e il territorio delle nostre azioni.
Quando la CGIL e lo SPI trentadue anni fa hanno fatto nascere l’Auser hanno scommesso sull’idea di una cittadinanza attiva degli anziani. Grazie al sostegno che non è mai mancato e anche all’autonomia di cui è stata dotata Auser è cresciuta diventando interlocutore importante in campo sociale.
Il ruolo assegnato al terzo settore nel rapporto con le istituzioni può essere ancor di più in sinergia con la contrattazione sociale praticata dal sindacato. Così come sono importanti e convergenti le azioni di tutela individuale, di individuazione dei bisogni che Auser, CGIL e SPI conducono nella propria autonomia.
Sociale non è solo la tutela, non è solo la riparazione dei danni o l’assistenza, è la promozione delle capacità e del benessere delle persone, c’è quindi un campo aperto di lavoro che ha bisogno, nell’autonomia, di forti momenti di collaborazione e di pratiche condivise.
Oggi la questione sociale è più che mai cruciale per il futuro del Paese e del nostro territorio ed esige la più ampia mobilitazione e partecipazione.
Per tutto questo il nuovo il gruppo dirigente di Auser che uscirà da questo Congresso dovrà sentirsi impegnato .
Dovrà cercare di raggiungere gli obbiettivi indicati .
Io per conto mio colgo questa occasione per ringraziare Gianni Marelli che mi ha preceduto in questo difficile incarico al cui lavoro si devono molti dei risultati raggiunti da Auser.
Rivolgo anche un sentito ringraziamento alle volontarie e ai volontari alle tante donne e uomini che con la loro adesione, il loro impegno, competenza passione, hanno permesso ad Auser di operare e crescere nel dare risposte a bisogni sociali del nostro territorio.
Alle istituzioni e alle organizzazioni che ci hanno voluto aiutare e a tutti quelli che hanno con me collaborato Pietro, Paola, Aldo ,Roberto, Valter, Paolo, Marina, Ornella,Anna Rosa,Claudio ,Daniela e Massimiliana e tutto il gruppo del Filo d’Argento gli autisti e gli accompagnatori e soprattutto tutti i presidenti delle realtà locali di Brescia per il loro lavoro continuo e infaticabile .
Un ultimo grazie e di cuore ad Amelia Pisante che l’Auser me l’ha fatto conoscere, capire ed amare.